domenica 4 settembre 2022

79° Mostra di Venezia, Leone d'Oro a Paul Schrader

  

"Quello che mi affascina sono le persone che vorrebbero essere qualcosa, ma si comportano in maniera contradditoria, che direbbero "voglio essere felice, ma continuo a fare cose che mi rendono infelice".
cit . Paul Schrader 
 
Ecco il volto che rappresenta diversi capolavori della storia del Cinema, Leone d'oro a Venezia, finalmente, meritatissimo! Ha scritto le più grandi sceneggiature di cult come Taxi Driver, Toro Scatenato, Il bacio della donna ragno, e diretto tra glia altri American Gigolo, First Reformed.
L'audacia e l'acutezza di questo artista hanno lasciato il segno e, come da intervista rilasciata ieri a Venezia da Sigourney Weaver: Era tutta la vita che desideravo lavorare con lui!.
 
 
 
 
 
E a proposito di Schrader è quasi d'obbligo citare "American Gigolò", del 1980, che rappresenta un film caposaldo della sua filmografia. Un film che in apparenza sottolinea la mascolinità e il passaggio dagli anni '70 della New Hollywood agli anni '80 degli yuppies, con dictat e mode decisamente stravolti. Pensato per le donne, ma apprezzatissimo dagli uomini, Julian (un meraviglioso giovane Richard Gere) incarna il sogno della libertà e della ricchezza. 
 
 
 

 
 
Niente è lasciato al caso, gli abiti di scena sono fatti su misura appositamente da Giorgio Armani, ma furbescamente Schrader sposta lentamente l'attenzione sulle angosce e paure di Julian dopo un omicidio, stravolgendo la spavalda sicurezza del protagonista. Le stilose veneziane, riprese anche nella locandina del film, gioco accattivante e sexy di luci e ombre, diventano per Julian presagio delle sbarre del carcere...un ottimo thriller, esteticamente riuscitissimo!
 
 


 

venerdì 3 dicembre 2021

Cinema e motori: Paul Newman


 

Paul Newman non fu solo un formidabile attore, un uomo dal fascino intramontabile, magnetico, di stile, impeccabile dentro e fuori dai set.

Paul era anche un abile pilota e amante delle gare automobilistiche, amore nato nel 1969 mentre girava "Indianapolis pista infernale". La moglie Joanne Woodward, legatissima alui per tutta la vita, non nascondeva la preoccupazione per la passione di Paul, ma in segno del loro incrollabile rapporto decise di donargli un Rolex Cosmograph Daytona Ref 6263, sul cui retro fece incidere una vera dichiarazione d'amore: "Drive slowly, Joanne".

 



 Da allora, da quel dono risalente agli anni '80, il modello di questo incredibile orologio fu rinominato Rolex "Paul Newman". L'oggetto fu donato alla figlia Clea che decise di metterlo all'asta per beneficenza, ricavando la cifra di circa 4,5 milioni di euro.

 


 

Più di una fiaba, "La bella e la bestia" di Jean Cocteau è pura poesia

 

"Voi non siete fatta per fare la serva: anche il pavimento desidera farvi da specchio" 

 


 

La bella e la bestia , del 1946, diretto da Jean Cocteau, è il primo degli adattamenti cinematografici della famosa fiaba, ma a differenza dei film che sono seguiti, questo rappresenta una visione e un'interpretazione più surreale, dalle tinte sfumate. Le ambientazioni cupe rimandano più a racconti del mistero, sospese tra sogno e realtà, giorno e notte, bene e male. 

 




Il film fu presentato alla prima edizione in assoluto del Festival di Cannes, nell'ottobre del '46. Josette Day interpretò Belle, Jean Marais il triplice ruolo di principe, bestia e amico di Belle. Nelle basi gotiche di questo film viene sottolineato quasi in tono junghiano che non tutto ciò che vediamo è ciò che sembra. E' molto enfatizzato il rapporto tra principe-bestia, uomo e mostro, discostandosi moltissimo dalle successive interpretazioni ben più romantiche. Ma si sa, Cocteau era un poeta, un'artista, uno scrittore, un visionario, e i suoi film hanno aperto e ispirato la successiva corrente della Nouvelle Vague. Il suo è un indagare sulla profonda conoscenza dell'uomo, sull'accettazione di sè, sul punto focale che non necessariamente quelli che dall'esterno sembrano mostri lo siano realmente. Di contro un forte "j'accuse" sulla società bene, sulla ricca borghesia, sui matrimoni combinati. Un'opera importante per il suo tempo, nell'immediato dopoguerra e in condizioni lavorative non semplici a livello stilistico (spesso per la mancanza della corrente elettrica dovettero girare solo di giorno o alla luce di candele e torce). Un altro escamotage che usa Cocteau per sottolineare la diversità e l'ambiguità è l'uso degli ambienti: quelli di Belle, luminosi e reali, seguono le influenze pittoriche di Vermeer, mentre il castello della bestia è barocco, surreale, gotico, cupo, usando lo stile di Gustave Doré.

 Ultimo tocco che da una pennellata di stile è l'elevato standard dei costumi, realizzati da una delle più famose case di alta moda del tempo, la Maison Pequin.


 

Un film che merita una visione nella vita, con occhi da adulto, al di là della romantica fiaba.....

mercoledì 1 dicembre 2021

Il successo vestito addosso: Edith Head

"Puoi avere tutto ciò che vuoi dalla vita se ti vesti in modo da ottenerlo"

cit. Edith Head 



 Lo sa bene colei che è stata la donna più importante nel dietro le quinte di Hollywood, sapendo l'importanza che un costume o un abito cucito addosso alla perfezione avrebbe sottolineato e marcato il carattere e le sfumature di un personaggio. Edith Claire Posener nasce il 28 ottobre del 1897 e, dopo una breve carriera come insegnante, decide di intraprendere la carriera di costumista per gli Studios hollywoodiani, così nel 1923 approda alla Paramount iniziando a vestire i divi del film muto. Vide il passaggio
al sonoro, il susseguirsi e l'avvicendarsi di tante star nella sua vita, un curriculum e una carriera durati 60 anni e una moltitudine di premi Oscar e nomination portati a casa (35 nomination e 8 Oscar vinti). Suoi i costumi per i più grandi film della storia (all'attivo ben 400 film curati), da "Viale del tramonto" a "Eva contro Eva", da "Vacanze romane" a "La finestra sul cortile", da "La stangata" a "Sansone e Dalila". In diverse produzioni, come in "Colazione da Tiffany", lavorò a stretto contatto con i più grandi stilisti, tra i quali Givenchy, creando l'iconico e intramontabile tubino nero.



 

"Un abito dovrebbe essere abbastanza stretto da mostrare che sei una donna e abbastanza largo da mostrare che sei una signora"

Edith divenne una vera e propria istituzione, apparve anche in diversi programmi televisivi e in una puntata della serie "Colombo" interpretando sè stessa. Si spense il 24 ottobre del 1981, lasciando in eredità un patrimonio artistico e culturale che ancora oggi ci fa sognare.




 

79° Mostra di Venezia, Leone d'Oro a Paul Schrader

   "Quello che mi affascina sono le persone che vorrebbero essere qualcosa, ma si comportano in maniera contradditoria, che direbbero &...